Aethina tumida, un nuovo pericolo per l’apicoltura italiana. Biologia, monitoraggio e lotta.
Titolo della tesi
Aethina tumida, un nuovo pericolo per l’apicoltura italiana. Biologia, monitoraggio e lotta.
Candidato
Margherita Cardini
Relatore
Andrea Martini
Correlatore
Anno Accademico
2014/15
Riassunto
Nel settembre 2014 Aethina tumida compare in Italia per la prima volta, in Calabria nella Piana di Gioia Tauro.
Questo coleottero parassita dell'alveare ha già creato gravi problemi all'apicoltura di altri paesi extra-europei e soprattutto negli USA, dove è arrivato a metà degli anni '90.
La presenza del parassita all'interno di un territorio nazionale comporta pesanti conseguenze sia per quanto riguarda la produzione che per l'esportazione di tutto il materiale apistico e, per tale motivo, una volta scoperta la sua presenza, sono state messe in atto tutta una serie di azioni volte a tentare di eradicarlo.
Questo lavoro, oltre ad analizzare gli stadi di sviluppo e l'attuale diffusione del parassita a livello mondiale, offre una panoramica dei metodi di monitoraggio e di lotta.
Gli obiettivi del monitoraggio ne determinano la metodologia di applicazione, la quale, varia in caso di paesi indenni dall'infestazione e paesi in cui il coleottero è endemico.
Esiste una procedura ufficiale e numerosi modelli di trappole per diagnosticare la presenza di A. tumida in un apiario. I metodi di lotta variano considerevolmente dall'utilizzo di sostanze chimiche alla lotta biologica.
La strategia di eradicazione, attualmente sostenuta in Italia, sta portando alla distruzione di moltissimi apiari con notevoli conseguenze sull'apicoltura italiana.
La ricerca e lo studio del rapporto ospite-parassita potranno dare in futuro risultati importanti: nell'ape sono presenti comportamenti igienici che potrebbero essere selezionati per favorire la resistenza delle famiglie.
Grandi passi sono stati compiuti nella ricerca di mezzi di lotta chimica, meccanica e biologica ma è necessario proseguire sul cammino intrapreso.